Alberto Ziveri, Ritratto della Signora Natale, 1938, cm. 180x120, olio su tela. Roma, collezione privata.

LUISA E GIUSEPPE NATALE

Saviano (Napoli) 1891 – Roma 1976; Adelfia (Bari) 1894 – Roma 1952

L’ingegner Natale e la moglie, iniziano a formare la loro collezione intorno al 1918, ma è soprattutto alla fine degli anni Trenta e nel decennio successivo che entrano le opere più interessanti, tutte acquistate direttamente presso lo studio degli artisti. Tra i pittori più rappresentati troviamo Alberto ZiveriMario MafaiRenato GuttusoRoberto Melli inoltre la collezione comprende opere di Giuseppe Capogrossi, Giulio Turcato, Riccardo FrancalanciaPericle Fazzini,  Carlo Socrate.
Essendo tra i pochi autentici collezionisti attivi a Roma, anche negli anni difficili della guerra, non è raro incontrarli nelle cronache artistiche del tempo: nel 1941 Luigi Bartolini descrive una serata dai Natale, segnata da una colossale gaffe davanti al ritratto della Signora Natale realizzato da uno Ziveri in vena goyesca: “…era di sesquipedali dimensioni e rappresentava una donna brutta, grossa, grassa, nerastra, olivastra, nel fondo di infuocato stracotto di mattone”.
Il 4 marzo 1944, Marcello Venturoli appunta nelle sue “Interviste di frodo” un incontro nello studio di Mafai con Giuseppe Natale: “Grande, scuro, satiresco, tace molto e approva sempre”. Più avanti ancora aggiunge: “Quando egli mostra i ‘suoi’ quadri, appare timido e speranzoso, quasi fosse il pittore medesimo… Stacca i quadri, li dispone ad uno ad uno secondo richiesta su un apposito cavalletto, si pone alla distanza voluta, alla luce dovuta — quella distanza e quella luce che egli ha trovato dopo molte solitarie delibazioni”. In quel periodo, sempre secondo Venturoli, la collezione Natale comprende circa duecento pezzi.

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