Orfeo Tamburi, Ritratto di Goffredo Petrassi, 1942, cm. 40x30, olio su tela. Roma, Collezione Petrassi.

GOFFREDO PETRASSI

Zagarolo 1904 – Roma 2003

Diplomato in composizione e organo, vince già nel 1933 il primo premio alla Rassegna di musica contemporanea del Sindacato nazionale musicisti. Partita per orchestra verrà subito eseguita da Alfredo Casella, Ansermet, Molinari. Professore al Conservatorio romano dal 1939, si interessa alla musica del Cinquecento e Seicento, oltre che alle innovazioni da Stravinskij a Casella. Interessa ricordare in questa sede il suo Coro di morti eseguito al Teatro dell’Opera di Roma con la coreografia di Aurel Milloss e le scene di  Mario Mafai; e inoltre La follia di Orlando, con scene e costumi di Orfeo Tamburi, il quale gli fa anche un ritratto. La sua amicizia con gli artisti romani vede nel 1944 la partecipazione alla mostra — concorso dedicata dalla Galleria del Secolo ai rapporti tra pittura e musica, per la quale scrive un testo introduttivo (parlando di una “scuola romana della musica”). Da Alfredo Casella, suo maestro, eredita la “malattia” collezionistica. Nella sua raccolta spiccano un Nudo (1938) e alcuni disegni di Renato Guttuso, un autoritratto di  Alberto Ziveri, opere di De Pisis e Morandi.

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