Venezia 1884 – Roma 1961
Veneziano di nascita e di formazione artistica, Attilio Torresini apprende la tecnica scultorea dal padre, abile marmoraro. Dopo il conseguimento del diploma presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, nel 1914 si stabilisce a Roma riuscendo ad ottenere in affitto uno studio a Villa Strohl-Fern, dove ritornerà dopo il conflitto e che lascerà solo negli ultimi anni di vita.
Espone alle Biennali di Roma; con il gesso “Arianna dormiente” partecipa alla Fiorentina primaverile del 1922. Tra il 1924 e il 1925 lo scultore si reca ad Anticoli Corrado per fare visita all’amico Felice Carena e in quella occasione conosce la modella Angela Colasanti (1902-1988). Prima modella prediletta e poi moglie dell’artista, i due si sposano nel 1927, la giovane e affascinante donna è immortalata da Torresini in numerose opere. Nel 1926 è presente alla XV Esposizione di Venezia, e nello stesso anno La dormiente e Testa muliebre sono scelte da Margherita Sarfatti per la I Mostra del Novecento italiano. Ancora la Sarfatti lo invita alla mostra romana dei “Dieci artisti del Novecento italiano” in occasione della XCIII Esposizione Amatori e Cultori del 1927. Tra il 1928 e il 1930 partecipa alla XVI e XVII Biennale di Venezia, alla I Mostra del Sindacato laziale a Roma, alla II Mostra del Novecento italiano a Milano. Partecipa in seguito alle maggiori mostre italiane e ha una sala personale alla IV Quadriennale del 1943. Il suo lavoro, frattanto, si è orientato verso una maggiore severità arcaizzante. Nel 1965 la IX Quadriennale allestisce una retrospettiva con un gruppo di bronzi realizzati tra il 1958 e il 1962. Tra gli scultori attivi a Roma tra le due guerre è certamente il più vicino alla svolta “purista” dei pittori della prima fase della scuola romana. La poesia intima, garbata, dei suoi ritratti e dei suoi nudi configura una struttura compositiva libera sia dai residui delle stilizzazioni Liberty sia da ogni tipo di retorica monumentale.