FELICE CARENA

Cumiana 1879 – Venezia 1966

Felice Carena si forma all’Accademia Albertina di Torino, dove segue i corsi di Giacomo Grosso. In un primo momento è affascinato dalle ricerche del simbolismo internazionale e si lega a personalità quali i poeti Arturo Graf e Giovanni Cena, il critico Enrico Thovez e lo scultore Leonardo Bistolfi. Vincitore del Pensionato artistico nazionale, nel 1906 si trasferisce a Roma, inserendosi subito nella vita artistica e intellettuale della Capitale. Nel 1910 ha una sala alla mostra annuale della Società Amatori e Cultori di Belle Arti, cui segue, due anni più tardi, la personale allestita alla Biennale di Venezia; qui l’artista raduna tutte le opere del primo periodo romano, che concludono la sua fase simbolista. Successivamente, la sua pittura si orienterà prima ad una rilettura del sintetismo post-impressionista, dagli echi di Gauguin, poi verso una figurazione monumentale con rimandi alla pittura del Cinquecento veneto. Nel 1913 è tra i membri della commissione ordinatrice della I mostra del gruppo della “Secessione” romana. Alcuni anni dopo si trasferisce ad Anticoli Corrado, che frequentava già da alcuni anni, vista la sua amicizia col pittore Pietro Gaudenzi, e che negli anni a seguire rimarrà il luogo prediletto per i suoi soggiorni estivi. Tra il 1921 e il 1924 attiva, insieme allo scultore Attilio Selva e al pittore Orazio Amato, una scuola d’arte tra Roma e Anticoli Corrado. Le lezioni sono frequentate, tra gli altri, da Emanuele Cavalli, Giuseppe Capogrossi, Fausto Pirandello, Onofrio Martinelli, pittori che daranno vita al primo nucleo della “Scuola romana”. Nel 1924 si trasferisce a Firenze, dove gli è assegnata per chiara fama la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti. In seguito ne diviene direttore, lasciando la sua cattedra all’allievo Emanuele Cavalli. Negli anni della maturità, Carena continua nel suo percorso di figurazione, realizzando un importante corpus di dipinti a soggetto sacro. Nel 1949 viene nominato presidente dell’Unione cattolica degli artisti italiani; nel 1963 riceve invece la medaglia d’oro per l’arte sacra dalla Accademia dei Virtuosi del Pantheon.