Laglio 1905 – Roma 1985
Figlia del pittore Ezio Castellucci, Katy Castellucci si trasferisce a Roma all’inizio degli anni Venti, dove frequenta il Liceo artistico. Fin da adolescente rivela il suo talento artistico, sia nell’arte che nella danza. Nel 1926 con la sorella Guenda si reca a Parigi, dove rimase due anni. Lì, nel 1927, prende parte alla Pantomima futurista di Enrico Prampolini al Théatre de la Madeleine. Tornata a Roma comincia a frequentare alcuni dei protagonisti della pittura contemporanea, tra cui Ziveri, Mafai, Fazzini e Scipione. Nel 1932 esordisce alla Sindacale. Nel 1936 ha invece la prima personale alla Galleria della Cometa, assieme ad Adriana Pincherle, sorella di Alberto Moravia.
Viene immediatamente notata dalla critica per la qualità e l’afflato lirico della sua pittura.
Nel dopoguerra, oltre a dedicarsi all’insegnamento tra Modena e l’Istituto d’arte applicata di Roma, dove fonda la sezione di disegno su tessuto, Castellucci si dedica anche all’attività di scenografa e costumista. Nel 1951 espone alla VI Quadriennale nel 1951 e in una personale alla Galleria dello Zodiaco, dove dimostra di essere approdata, così come altri pittori contemporanei, alla pittura neocubista. Negli anni a seguire, oltre a misurarsi con l’astrazione, ebbe un rapporto sempre meno intenso con la pittura da cavalletto, fino a decidere di rinunciare all’attività espositiva: si dedicò invece molto al disegno, realizzando un gran numero di fogli in cui espresse appieno la propria vocazione figurativa, libera da schemi convenzionali.