Ancona 1910 – Roma 1976
Corrado Cagli nasce ad Ancona il 23 febbraio 1910 da Alfredo e Ada Della Pergola. Cinque anni più tardi, si trasferisce insieme con la famiglia a Roma ove compie studi classici e frequenta l’Accademia di Belle Arti. Già nel 1925-1926, Cagli illustra le copertine e alcune pagine interne de “La Croce Rossa Italiana Giovanile”, rivista per le scuole primarie e secondarie italiane. Nel 1927 realizza una tempera per il soffitto di un club in via Sistina, opera che in seguito verrà distrutta, mentre nella primavera dell’anno successivo esordisce con un lavoro di artigianato, un cofano “del focolare” alla XCIV Esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma. Nel 1929, a Umbertide, inizia a lavorare nella fabbrica di ceramiche d’arte Rometti dove, l’anno dopo, sarà nominato direttore artistico. Nello stesso anno, sempre ad Umbertide, nella casa Mavarelli-Reggiani, esegue un affresco di 60 metri sul tema della Battaglia del grano, suddiviso in dodici riquadri che rivestono le quattro pareti della sala. Nell’aprile del 1932 Cagli inaugura una personale con Adriana Pincherle alla Galleria di Roma, diretta da Pier Maria Bardi, nella quale espone La Fortuna e vari ritratti – fra cui il Ritratto di Sclavi e Igino – studi, disegni, alcune ceramiche e la scultura Ritratto di Serena. Successivamente fonda, assieme a Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli, il Gruppo dei Nuovi Pittori Romani. Alla fine dell’anno ha già decorato alcune pareti alla Mostra romana dell’Edilizia ed eseguito Preparativi alla guerra (una tempera all’uovo su muro di 30 metri quadri nel vestibolo della V Triennale di Milano quando, su invito della Commissione Archeologica di Salerno, si reca a Paestum e visita, probabilmente, anche Napoli e Pompei). Il viaggio, durante il quale esegue dipinti e disegni, sarà importante per la sua conoscenza della pittura pompeiana. Nel 1933 scrive l’articolo Muri ai pittori, fondamentale per la storia del muralismo italiano, in cui formula i suoi fondamenti teorico-estetici, sostenendo delle posizioni affini a quelle che Sironi andava esprimendo nello stesso periodo. Nel dicembre 1933, Cagli si sposta Parigi dove espone insieme a Capogrossi, Cavalli e Sclavi alla Galerie Jacques Bonjean. Organizzata dal conte Emmanuele Sarmiento, la mostra è presentata in catalogo dal critico Waldemar George che raggruppa i quattro giovani artisti sotto l’etichetta di Ecole de Rome. Cagli espone Ritratto del pittore Prieto, Edipo, La colomba, Natura morta, Composizione. La mostra ha numerose recensioni, sia in suolo italiano sia francese. Si apre nel febbraio del 1935 al Palazzo delle Esposizioni di Roma la II Quadriennale d’arte nazionale, ordinata da Cipriano Efisio Oppo. Cagli espone quattro pannelli murali asportabili per la rotonda e gli viene assegnato un premio di 10.000 lire. È incaricato della realizzazione di due dipinti murali per l’edificio di Castel De’Cesari (odierna Accademia Nazionale di Danza) di Roma, ristrutturato dall’architetto razionalista Gaetano Minnucci come sede dell’Opera Nazionale Balilla. Uno dei due murali raffigura La corsa dei barberi, rievocazione della celebre corsa dei cavalli bradi attraverso il Corso fino a Piazza del Popolo. Il ministro dell’Educazione Renato Ricci ordina la distruzione degli affreschi, a seguito della censura per inadeguatezza tematica. Nascosto da una falsa parete, costruita dallo stesso Cagli, verrà preservato il dipinto murale situato nella biblioteca, portato allo scoperto nel 1945 su iniziativa di Mirko Basaldella. Il 1935 è un anno importante per il giovane artista, poiché tra aprile e maggio tiene una prima personale di cinquanta disegni alla Galleria La Cometa della Contessa Anna Laetitia (Mimi) Pecci Blunt, diretta da Libero De Libero e dallo stesso Cagli, inaugurata in quella occasione. La galleria svolgerà fino al 1938, in gran parte anche grazie all’influsso di Cagli, un’importante opera di diffusione culturale di taglio antinovecentista. Il catalogo contiene uno scritto di Massimo Bontempelli, zio di Cagli, sul disegno. Nel 1936 si inaugura al Palazzo dell’Arte a Milano, la VI Triennale Internazionale. Cagli presenta sulla parete di fondo della sala delle Priorità Italiche un grande dipinto, 6×6 metri, a tempera encaustica su tavola tamburata, La battaglia di San Martino e Solferino. Del grande murale, realizzato in pannelli distinti nello studio romano e poi montato soltanto a Milano, non esistono cartoni o disegni d’insieme, ma solamente un bozzetto realizzato per la presentazione. Il 26 maggio 1937 viene inaugurata l’”Exposition Internationale des Arts et des Techniques” a Parigi. Cagli, aiutato da Afro Basaldella, suo collaboratore, realizza una serie di grandi dipinti (circa 200 m lineari) a tempera encaustica su tavola tamburata per la decorazione del vestibolo del padiglione italiano. I dipinti raffigurano immagini monumentali di Roma e ritratti dei grandi italiani dall’epoca romana al Risorgimento. Nel giugno del 38′ si apre la XXI Biennale di Venezia. Cagli partecipa con un affresco su intonaco, Orfeo che incanta le belve, di cui esiste un cartone preparatorio. Alla fine del 1938 è costretto a scegliere la strada dell’esilio, a seguito della proclamazione delle leggi razziali e dell’intensificarsi degli attacchi antisemiti nei confronti della sua persona e della sua opera. Si stabilisce prima a Parigi dove continua ad esporre e, alla fine dell’anno 1939, da Cherbourg, si imbarca alla volta di New York. Nella “grande mela” la sua arte non passa inosservata ed espone qualche tempo dopo il suo arrivo alla rinomata Julien Levy Gallery. Nel 1941, nel mese di gennaio, tiene una personale al Civic Center Museum di San Francisco, ma due mesi dopo Cagli si arruola nell’esercito americano. Non cessa tuttavia la sua attività artistica, realizzando un cospicuo numero di dipinti e disegni e partecipando agli eventi espositivi come una personale alla Shaeffer Gallery di Los Angeles ed una personale di disegni al Wadsworth Atheneum di Hartford. Nel 1943 si trasferisce in Gran Bretagna al seguito dell’esercito e l’anno successivo partecipa alle campagne di Francia, tra cui lo Sbarco in Normandia, Belgio e Germania. In questi anni realizza il celebre ciclo di disegni sul tema della guerra, tra cui spiccano le immagini ritratte al campo di concentramento di Buchenwald alla cui liberazione egli prese parte tra le truppe alleate. Al termine della guerra ritorna a New York dove prosegue la sua attività sperimentando tecniche e stili sempre cangianti ed è tra i fondatori del The Ballet Society (odierno New York City Ballet) insieme a George Balanchine e Lincoln Kirstein. All’interno della compagnia Cagli era colui che realizzava le scene e i costumi. Nel 1948 decide di rientrare definitivamente in Italia e si stabilisce in uno studio in via del Circo massimo. La stabilità e la tranquillità gli permettono di proseguire il suo percorso di ricerca analitica in pittura e di partecipare ad eventi espositivi sia in suolo italiano che estero. Intorno a lui gravitano numerosi artisti tra cui Mirko Basaldella, Capogrossi, Alberto Burri, Renato Guttuso. Tra la fine degli anni ’50 e gli inizi del ’60 viene incaricato, insieme ad altri artisti, di decorare la turbonave Leonardo da Vinci. All’inizio degli anni ’70 crea il graffito per il Museo Monumento al Deportato Politico e Razziale di Carpi (Modena): l’opera rappresenta il corpo senza vita di un deportato nudo accanto alla recinzione del campo.Il filo spinato originale sotto al grafico di Cagli, richiama il visitatore al significato simbolico di oppressione e privazione della libertà che il filo spinato assume in relazione al sistema dei campi. Oggi il filo spinato è divenuto universalmente l’emblema della violenza contro l’uomo. Non lascia tuttavia l’attività di scenografo e costumista, partecipando a numerose rappresentazioni teatrali come: Tancredi di Rossini, del 1952; Macbeth di Bloch, del 1960; Estri di Petrassi, del 1968; Persephone di Stravinsky, del 1970; Agnese di Hohenstaufen di Spontini, del 1974; Missa Brevis di Stravinsky, del 1975. Muore a Roma, nella sua dimora all’Aventino, il 28 marzo 1976.