Quest’anno la Casa d’Arte Bragaglia presenta, tra le altre, le esposizioni di Pazzini, di incisori stranieri, de Pisis, Tato, Colao, De Angelis, Bragaglia e Fornari, Sciltian (presentato da Roberto Longhi). Nella presentazione “Così come al Caravaggio o al Velazquez giovine, una veracità palmare, un portento di evidenza stanno dinanzi agli occhi dello Sciltian”.
19 GENNAIO Viene inaugurato il Supercinema.
25 FEBBRAIO Il senatore Giovanni Treccani presenta la fondazione per l’Enciclopedia italiana.
21 MARZO Fondazione dell’istituto di Studi Romani.
24 MARZO Terza Biennale Romana. Da notare le personali di Giorgio de Chirico, Arturo Martini e Carlo Carrà, punti di riferimento importanti per le nuove generazioni; la mostra riassuntiva del futurismo, con una grande personale di Boccioni. Notevole lo spazio riservato all’arte europea, con i pittori austriaci Klimt, Schiele, Klinger e la grande retrospettiva di Corot. Tra le presenze romane: Francalancia, Ceracchini, Pirandello, Trifoglio, Donghi, Socrate, Di Cocco, Trombadori. In una sala allestita da Oppo con gli scarti della giuria ufficiale fanno capolino i primi saggi di Scipione e Mafai (la testimonianza è di Di Cocco). Si precisa la linea “purista” di alcuni artisti, che attirano l’attenzione di Roberto Longhi: “In margine al catalogo della terza Biennale romana anno 1925, trovo anche scritto di mia mano, per una sua “natura morta”: “Rachel Van Trombadorhuysum” immagino, per meglio appuntarmene l’inclinazione nordica all’olandese. La cosa sorprendeva perché era ancor vivo il ricordo delle ottobrate ‘postimpressionistiche’ alla Villetta dello Spadini; un andazzo cui era stato difficile resistere. Pure, mi accorsi che una certa resistenza andava in qualche modo abbozzandosi anche nel Socrate che aveva lo studio contiguo. Che fosse un modo di sboccare nell’imminente ‘Novecento’? Mi avvidi che non era così. Trombadori olandese, Socrate neocaravaggesco, Donghi gentileschiano puntavano in altra direzione”. Alla fine dell’anno Paul Eluard viene appositamente a Roma, con la moglie Gala, per acquistare i suoi quadri: de Chirico li blocca in un ritratto allegorico.
31 MARZO All’età di quarantadue anni muore Armando Spadini.
MARZO Esce a Lipsia il volume di Franz Roh, Nach-Expressionismus Magischer Realismus-Probleme der neuesten europaischen Malerei. La zingara addormentata del Doganiere indica, accanto al frontespizio, l’idea di realtà nella sospensione, l’attesa del vero. Roh analizza il fenomeno del Realismo magico, delineando la situazione a livello internazionale e dividendola in sette categorie: in Francia il ritorno alla “cultura della pittura” e al modellato naturalistico esemplificati dai quadri di Derain; l’aumento della definizione lineare e una più incisa messa a fuoco da parte di coloro che seguono i modi espressionisti, come Beckmann e Hofer; il neoclassicismo che permea l’attitudine costruttiva di Schlemmer e dei puristi francesi Ozenfant e Jeanneret; il movimento di “Valori Plastici”; il gruppo di Monaco guidato da Schrimpf, molto vicino a Valori Plastici; la scuola di Rousseau, cioè i seguaci del Doganiere, come Walter Spies; i veristi Grosz, Dix, Scholz, Hubbuch, Schlichter e altri. Tra gli italiani prende in considerazione anche Antonio Donghi, Edita Broglio, Virgilio Guidi.
2 APRILE Al Teatro Odescalchi si inaugura il Teatro d’Arte di Roma con Sagra della Nave di Luigi Pirandello e Gli dei della montagna dell’irlandese lord Dunsany. La Cronaca della serata è di Corrado Alvaro: “Aprì lo spettacolo un discorso di Pirandello che iersera era lieto e candido nel suo frac. Egli cominciò col dire che il Teatro d’Arte, sorto a Roma con l’aiuto del Governo fascista del Comune e di un gruppo di amatori, si ripromette di svolgere un programma che prescinda da qualsiasi scuola, da qualsiasi tendenza, da qualsiasi politica. Parlò brevemente e semplicemente. La sala era occupata dal più bel pubblico di Roma, con le sue sontuose pellicce, i gioielli splendenti, le teste ben pettinate e ben diritte sui colletti alti e bianchi. Pirandello disse: ‘Con l’aiuto del Governo nazionale, espressione della gioventù italiana’. In queste assemblee, per fortuna, non usano gli applausi fragorosi. E neanche gli applausi. L’on. Mussolini, insieme agli onorevoli Grandi e Suardo, assisteva alla rappresentazione nel palco di fronte a quello di Casa Reale, dove era una rappresentanza del Sovrano, nella platea era in mostra l’aristocrazia romana, molte autorità del mondo ufficiale, oltre a un grande numero di stranieri, scrittori e giornalisti italiani ed esteri”.
15 APRILE La statua della Dea Roma di Zanelli, viene collocata sul Vittoriano.
16 APRILE Si tiene il primo “giovedì” del Teatro d’Arte costituito da un atto unico di Schnitzler, La compagna, da tre quadri con musica di Sommo Picenardi, La casa nel Giardino. Nell’intervallo Luigi Pirandello dà lettura di una sua novella: la mano del malato povero.
21 APRILE Giovanni Gentile scrive il Manifesto degli intellettuali fascisti che rivendica al fascismo un’importanza politica, un carattere morale e religioso. Duecentocinquanta i firmatari, tra cui Pirandello, Ungaretti, Malaparte.
22 APRILE Grande successo con la nuova commedia di Massimo Bontempelli Nostra Dea, impersonata da Marta Abba.
28 APRILE Per la prima volta in Italia si rappresenta al Teatro d’Arte la Storia del Soldato di Igor Stravinskij. Per l’occasione è presente il musicista.
29 APRILE Si può assistere al secondo “giovedì”. Si replica Stravinskij; si legge Ultimo racconto di Pavel Muratov, “arlecchinata” di Nikolaj Evreinov, le scene sono di Vergani e Alberto Savinio al pianoforte.
1 MAGGIO Sulla rivista “Il Mondo” viene pubblicato il Manifesto degli intellettuali italiani antifascisti, redatto da Benedetto Croce e firmato da alcune centinaia di intellettuali, tra i quegli Eugenio Montale, Corrado Alvaro, Emilio Cecchi.
14 MAGGIO Terzo e ultimo giovedì del Teatro d’Arte va in scena Il pellegrino di Charles Vildrac; La morte di Niobe di Alberto Savinio, “tragedia mimica” surreale, interpretata dalla danzatrice Raissa Lork, l’orchestra è diretta dall’autore stesso; infine replica de La gaia morte.
18 MAGGIO Sei personaggi in cerca d’autore, nella versione rivista e corretta da Luigi Pirandello. Per la prima volta in apertura i Personaggi giungono dal fondo della platea e alla fine, si sente la risata della figliastra in fuga echeggiare dal ridotto. La commedia si replicherà per quasi 150 serate.
3 GIUGNO Ultima recita al Teatro Odescalchi, la Compagnia di Luigi Pirandello da questo momento non calcherà più le sue scene.
31 OTTOBRE A Villa Caffarelli sul Campidoglio viene inaugurato il Museo e Galleria d’Arte Moderna e Municipale.
7 NOVEMBRE Al termine del raid aereo Italia-Tokio-Melbourne, De Pinedo giunge a Roma ammarando nel Tevere.
NOVEMBRE Viene istituito a Cinecittà l’Istituto Nazionale LUCE per la diffusione di pellicole educative didattiche e scientifiche.
6 DICEMBRE Sul Palazzo di Giustizia viene collocata la grande Quadriga in bronzo di Ettore Ximenes.
13 DICEMBRE A Milano esce il primo numero della “Fiera Letteraria” diretta da Umberto Fracchia. Il settimanale nasce come chiara contrapposizione tra il “tempio” in cui il letterato ama rinchiudersi e la “fiera”, luogo d’incontro dove è ammesso ogni linguaggio stilistico. Lo scopo di Fracchia, come dichiara nell’editoriale significativamente intitolato Esistere nel tempo, è quello di “fare un giornale che fosse letto dal maggior numero di persone e sia pure senza rinunciare al culto delle cose belle e buone”, in “una incondizionata adesione e solidarietà con il tempo”. Nel 1928 il giornale passerà a Roma sotto la direzione di G. B. Angioletti e Malaparte: l’anno successivo muterà il nome in “L’ Italia Letteraria”. Dalle pagine della rivista, sempre molto informata sulla situazione culturale internazionale, Roberto Longhi, Alberto Francini, Elio Vittorini, Filippo de Pisis e altri recensori illustri, seguiranno l’attività artistica romana.
Dal 1930 Scipione e Mafai collaboreranno alla rivista con disegni e illustrazioni. Nel 1930 e 1931 Mafai, da Parigi, vi pubblicherà due lunghi articoli sulla pittura parigina.
31 DICEMBRE I romani sono 747.154, e in quest’anno vedono il loro primo semaforo all’incrocio tra via del Tritone e via Due Macelli. Nel giorno dell’insediamento del nuovo governatore di Roma, Benito Mussolini pronuncia in Campidoglio un discorso sulla politica urbanistica del regime. “[…] Le mie idee sono chiare, i miei ordini sono precisi. Sono certissimo che diventeranno una realtà concreta. Fra cinque anni Roma deve apparire meravigliosa a tutte le genti del mondo: vasta, ordinata, potente come fu nei tempi del primo impero di Augusto. Voi continuerete a liberare il tronco della grande quercia da tutto ciò che ancora l’aduggia: farete largo intorno all’Augusteo, al Teatro Marcello, al Campidoglio, al Pantheon. Tutto ciò che vi crebbe intorno nei secoli della decadenza, deve scomparire. Entro cinque anni da Piazza Colonna, per un grande varco, deve essere visibile la mole del Pantheon. Voi libererete anche dalle costruzioni parassitarie e profane i templi maestosi della Roma cristiana: i monumenti millenari della nostra storia devono giganteggiare nella necessaria solitudine. Quindi la Terza Roma si dilaterà sopra altri colli, lungo le rive del fiume sacro sino alle spiagge del Tirreno. Voi toglierete delle strade monumentali di Roma la stolta contaminazione tramviaria, ma darete modernissimi mezzi di comunicazione alle nuove città che sorgeranno ad anello, attorno all’antica: un rettilineo che dovrà essere il più largo del mondo porterà l’empito del Mare Nostrum da Ostia risorta sino al cuore della città dove veglia l’ignoto. Darete case, scuole, bagni, giardini, campi sportivi al popolo fascista che lavora”. Ad Amburgo viene pubblicato il libro di Rom Landau, Der unbestechliche Minos, diviso in tre grandi capitoli dedicati alla Germania, a Parigi e alla nuova pittura italiana. Gli artisti appaiono selezionati in base a un criterio ampio e informato, ma sostanzialmente soggettivo (il Minosse a cui si fa riferimento nei titolo è quello dantesco che “esamina le colpe nell’entrata/ giudica e manda secondo ch”avvinghia”). Nel capitolo dedicato agli italiani troviamo Antonio Donghi (di cui riproduce Carnevale), Ferruccio Ferrazzi e Virgilio Guidi. Appare nella collana di “Valori Plastici” la monografia su Spadini scritta da Ardengo Soffici. Seguono, in questo anno, quella di Corot scritta da Oppo e quella da Courbet scritta da de Chirico. Questa collana ha segnato negli ultimi quattro anni gli sviluppi della cultura romana. Nel 1921 Carrà aveva scritto su Dersin, nel 1922 erano apparse le monografie su Rousseau, Chagall e Coubine. Nel 1924, accanto alla monografia di Carrà su Schrimpf appariva quella di Waldemar George su Picasso (tra gli altri titoli notiamo Grosz, Van Gogh, Zadkine, Braque). Esce Favole e memorie di Vincenzo Cardarelli.